L'etimologia della parola aprile viene ricondotta al verbo latino aperire cioè aprire, in quanto mese che "apre" la rifioritura dei campi.
Dal punto di vista astrologico, questo mese è accompagnato dal segno dell'Ariete, primo segno del nuovo anno zodiacale, la cui casa di reggenza è la numero 1.
La casa 1 rappresenta l'ascendente , cioé il punto di partenza del tema natale, l'esperienza primaria del soggetto in quanto individuo. Costituisce gli aspetti fisico e comportamentale e la salute. Rappresenta il grado di autonomia e il modo in cui questa viene espressa e manifestata.
È Ariete la nascita di un'idea, di un sentimento, l'avvio di una azione e tutto quanto concerne la fase ''prima''.
E' governato da Marte e Plutone, e il Sole si trova in esaltazione; tre principi maschili, simbolici di virilità, forza, impresa eroica, lotta per la conquista. L’Ariete non si tira mai indietro di fronte a una sfida o a una proposta, si lancia, si butta, corre il rischio.
La caratteristica elementale dell'Ariete è il suo valore di fuoco.
Nei Veda, l'Ariete (Mesha), è collegato ad Agni, dio del fuoco: il fuoco celeste che purifica, il fuoco per il sacrificio agli dei. Il tema del sacrificio è molto presente in questo segno, l'ariete infatti veniva immolato agli dei per propiziarsi la loro benevolenza e la fecondità della natura.
Gli ebrei celebravano la festa della primavera (Passah) mangiando l'agnello; le antiche popolazioni pastorali del vicino Oriente, come i Sumeri, chiamavano Mese dell'Agnello il primo mese della primavera e diedero alla sua rappresentazione il nome di Ariete.
Ma è nella mitologia greca che si trova la simbologia più ricca e pertinente al significato archetipico dell' Ariete: la storia di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del Vello d'Oro.
Il vello apparteneva a Crisomallo, un ariete dorato capace di volare e di comprendere il linguaggio umano. Era stato generato da Poseidone e in seguito donato da Ermes a Nefele, dea delle nubi. Quest’ultima lo inviò sulla terra per salvare il proprio figlio Frisso, che il padre Atamante stava per sacrificare sotto l’inganno della nuova consorte Ino; giunto in salvo nella Colchide, Frisso sacrifica l’animale a Zeus, e regala il pregiato vello al re Eeta, che lo custodirà gelosamente grazie alla guardia di un serpente/drago.
Pelia, figlio di Poseidone, re di Iolco, sancisce un patto con l'eroe Giasone : egli avrebbe restituito a Giasone il trono usurpatogli dal fratello a condizione che questi avesse riportato in patria il Vello d'Oro.
Giasone accettò, armò la nave Argo e partì con il suo equipaggio di Argonauti.
Non fu impresa semplice per Giasone appropriarsi del Vello. Determinante fu l’aiuto di Medea, figlia di Eeta che tradisce il proprio padre per il folle e cieco amore che provava per Giasone, prototipo dell’Eroe, bello, forte, gentile, astuto e valoroso. Risultò ancor più difficile per Giasone tornare in patria: gli Argonauti affrontano un viaggio movimentato e pericoloso.
In questo mito sono contenuti i simboli dell’Ariete: il sacrificio, la sfida, l’impresa impossibile, lo slancio vitale e intraprendente, la virilità, il coraggio, l’onore.
Aprile 2023 vibra con l'energia del numero 11/2.
Il capitolo 11 del libro del Tao Te Ching di Lao-Tzu, recita:
" Trenta raggi convergono sul mozzo,
ma è il foro al centro che
permette di usare la ruota.
Si plasma un recipiente con l'argilla,
ma è lo spazio all'interno che lo rende utile.
ma è lo spazio vuoto della stanza che si usa.
dipende da ciò che non è "
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