Gennaio : 8, la danza cosmica



Gennaio, anticamente gennaro, primo mese dell’anno nel calendario giuliano e gregoriano ed  undicesimo nell’antico calendario romano, prende il suo nome dal latino Ienuarius (mensis), mese consacrato al dio Giano (Ianus).
Quasi tutte le divinità romane venivano assunte dalla tradizione greca; Giano fa parte degli dei  esclusivamente romani e italici ed è uno tra più significativi. Viene collocato nell'antichissima età dell'oro del Lazio, ancor prima dell'arrivo di Saturno (il greco Crono); quest'ultimo, anzi, sarebbe stato ospitato proprio da Giano dopo essere sfuggito al figlio Giove (il greco Zeus).

Giano era il dio preposto alla protezione dell'ingresso e del passaggio che in origine si compiva  attraverso una porta ( ianua). Successivamente venne considerato il protettore degli inizi e dei passaggi; non a caso veniva rappresentato come un busto con due volti (erma bifronte) che guardavano in direzioni opposte: l'inizio e la fine, l'entrata e l'uscita, l'interno e l'esterno.

Il segno zodiacale dominante in questo mese è quello del Capricorno, a cui è associata la casa astrologica 10.
La decima casa è il settore più elevato del tema natale che rappresenta le aspirazioni all'autonomia dell'individuo, il senso di autorealizzazione nel lavoro e nella vita, l'indipendenza. 
In numerologia, il 10  rappresenta l'energia creativa che si manifesta nella materia. 
Il numero 1 è il numero del leader che agisce nella fisicità e lo 0 è il numero del potenziale creativo; quindi il 10, nel suo talento, rappresenta la capacità di portare nella vita fisica la propria unicità.
La sfida del 10 è quella di sviluppare l'indipendenza, in quanto lo 0 toglie il coraggio all'1 causando problemi di dipendenza.

Il Capricorno nella sua raffigurazione astratta è un animale per metà capra e per metà pesce; il suo glifo 
è composto da una V che termina con una coda di pesce.
La V può essere considerata come una montagna capovolta che rappresenta l'ambizione alla scalata, mentre la coda di pesce rappresenta la natura umana.
Segno di terra, si caratterizza per pragmaticità, concretezza, essenzialità,  che possono essere messe al servizio della sua scalata verso l'esterno, quindi nel mondo della materia, o interiormente, verso l'anima e il mondo dello spirito. 
Alice Bailey scrive sul Capricorno nel Trattato dei sette raggi :" Il segno rappresenta l’uomo, libero di orientarsi verso il mondo o lo spirito... Il nativo in Capricorno, quindi, può esprimere quanto di peggio o di meglio possa esistere nella natura umana; è un segno di estremismo. Tutti i Salvatori, gli Dei solari e gli Avatar sono nati in Capricorno, ma anche gli esseri peggiori".

A questo segno sono legati vari miti dell’antichità, uno dei quali appartiene alla mitologia sumera e riguarda il dio Ninurta, il quale, per riprendere le Tavole del Destino rubate dal drago Zu al loro custode Enlil, dio del cielo, si trasforma in un essere per metà capra e per metà pesce.

Il mito ellenico associato al Capricorno è  quello di Crono/Saturno. 
Crono è l' ultimo dei 12 Titani generati da Urano, dio del cielo e Gea, dea della terra. Urano odiava i suoi figli (secondo alcuni autori a causa della loro mostruosità), cosicché li nascondeva in caverne e grotte, impedendo loro di uscire alla luce del sole. Gea, addolorata per tali violenze, rivela ai propri figli gli abomini perpetuati da Urano. Crono risponde a nome di tutti i suoi fratelli e con l’aiuto della madre che gli consegna una falce affilata, evira il padre, permettendo a Titani,  Ciclopi e  Centimani di uscire dal ventre della terra.
Dopo un certo tempo, un oracolo predice a Crono la stessa fatale sorte subita dal padre. Per evitare che ciò accada, egli decide di divorare i propri figli alla nascita. Rea, sua moglie, alla nascita di Giove , consegna a Crono una pietra avvolte in fasce anziché il neonato, che nasconde sull'isola di Creta. Giove viene  affidato  alle cure delle ninfe e allevato con il latte della capra Amaltea.

Pianeta reggitore del Capricorno è proprio il tanto temuto Saturno, espressione di inflessibilità, di rigore, di restrizioni, di tagli , al fine del ritorno all'essenzialità.
Essenzialità che riporta all'osso, ed è infatti il sistema osseo quello anatomicamente collegato sia al pianeta che al segno: lo scheletro e le ossa  rappresentano la struttura che regge il corpo e riflettono la rigidità, la robustezza,  la stabilità. 
I punti deboli di somatizzazione del segno sono : disturbi reumatici, artrosi, dolori alle articolazioni, problemi ai denti e alla schiena. 

In numerologia, il numero associato a Saturno è l'8; e 8 è anche l'energia che accompagna questo gennaio 2023.

Secondo la concezione Pitagorica, i numeri dall'1 al 7 rappresentano la creazione; l'8 ha il compito di operare una rivalutazione di ciò che è stato creato in modo che possa essere messo a piombo con l'obiettivo prefissato. Solo ciò che risulterà utile nel raggiungimento di tale fine continuerà la sua esistenza, tutto il restò risulterà superfluo e verrà falciato. Viene anche chiamato il Signore del Karma, che inflessibilmente e incessantemente opera per restaurare l'equilibrio nell' Universo; rappresenta quindi : la distruzione e la ricostruzione; il riallineamento; il ciclo vita-morte-rinascita. 
E' il numero della danza cosmica che ci conduce, volenti o nolenti a muoverci allo stesso ritmo della vita nell'istante presente, pronto ad annientare tutto ciò che si muove fuori tempo. 

L'8 è associato anche a Shiva, divinità induista.
Esiste un aspetto di Shiva chiamato Nataraja, dal sanscrito nata, danza e raja, re, che può essere tradotto come: re della danza o re dei danzatori.
La danza cosmica di Shiva è chiamata Anandatandava, nella quale coesistono:
lasya, la danza gentile, associata alla creazione e tandava, la danza brutale associata alla distruzione. Due aspetti di Shiva che distrugge per ricreare, demolisce per ricostruire.
Shiva danza all'interno di un arco di fiamme, il Prabha Mandala,il cerchio infinito, il fuoco cosmico che nella cosmologia induista crea ogni cosa e consuma ogni cosa. Dalle sue braccia, gambe e capelli si snodano dei serpenti, simbolo dell'egoismo umano; sul capo ha un teschio, simbolo dell'ascesa che vince la morte; il suo piede destro poggia in equilibrio su un demone, simbolo dell'ignoranza spirituale vinta dalla sua danza. Nella mano destra  in alto ha un tamburo che rappresenta il ritmo dell'universo che distrugge e ricrea; quella destra in basso elargisce benedizioni. La mano superiore sinistra tiene la fiamma della dissoluzione della forma; quella inferiore assicura che la sua grazia è rifugio per tutti e via di liberazione. Il cobra che gli cinge la vita è la Kundalini, il potere cosmico che risiede dentro ogni essere umano.
La danza cosmica di Shiva annienta l'illusorio mondo di maya trasformandolo in potere ed illuminazione.

L'energia che si muove dietro le quinte della vita fisica è quella del 26, che a sua volta diventa un 8.
Chiamato Il ritorno del Signore del Karma, è un numero che spezza l' illusione di avere il controllo sulla propria vita, attraverso accadimenti importanti che portano a grandi riallineamenti.

Un 2023 che inizia con delle energie di forte restrizione che vogliono farci scalare la montagna verso la nostra essenza e che non lasciano spazio alla divagazione.
Seguiamo la via, fluiamo con fede, come ci suggerisce questo 2023 che è un anno 7, e non perdiamo la fiducia, qualsiasi cosa accada, qualsiasi sia la perdita che dovremmo affrontare, qualsiasi sia la distruzione a cui assisteremo, niente muore veramente, è solo trasformazione che porta ad una nuova nascita.

"Colui che conosce
il potere della danza
vive in Dio"

 RUMI


se vuoi leggere l'articolo dedicato alle energie del 2023, clicca sul link :
https://www.divinamentenumerologia.com/2022/12/2023_28.html

Commenti